Endometriosi e gravidanza: un binomio possibile? Donne con endometriosi allo stadio I e II hanno una gravidanza spontanea nel 50% dei casi. Per lo stadio III la percentuale si abbassa al 25%. Per lo stadio IV le gravidanze spontanee sono poche. L’infertilità associata all’endometriosi si può trattare. La probabilità di restare incinta dipende molto dallo stadio della malattia. A volte la gravidanza migliora i sintomi dell’endometriosi.
endometriosi e gravidanza: 3 modi per restare incinta
30-50% delle donne con endometriosi è infertile e avrà difficoltà a iniziare una gravidanza. Le cause possono essere molte: la distorsione anatomica dovuta a fibromi e adesioni pelviche, l’ostruzione delle tube, le anomalie endocrine, l’infiammazione cronica, la bassa qualità degli oociti.
Secondo uno studio del 2017, donne con endometriosi allo stadio I e II hanno una gravidanza spontanea nel 50% dei casi. Per lo stadio III la percentuale si abbassa al 25%. L’endometriosi allo stadio IV vede poche gravidanze spontanee.
L’infertilità associata all’endometriosi si può trattare in tre modi:
- con i farmaci
- con la chirurgia
- con la riproduzione assistita
trattare l’infertilità dell’endometriosi con i farmaci
La terapia farmacologica si divide in due fasi. Prima si sopprime l’ovulazione (per bloccare le mestruazioni e fermare la malattia), poi si stimola la crescita del follicolo. Le probabilità di gravidanza non sono documentate.
trattare l’infertilità dell’endometriosi con l’intervento chirurgico
L’efficacia dell’intervento chirurgico per aumentare la fertilità dipende molto dallo stadio della malattia. Per endometriosi di grado I e II senza anomalie anatomiche, la chirurgia può aumentare le probabilità di gravidanza. Due meta-analisi, pubblicate nel 2014 da un centro canadese per la fecondazione assistita, rivelano che:
- la percentuale di concepimento nell’arco di 1 mese sale dal 2,4% al 4,7%
- la percentuale di concepimento nell’arco di 9 mesi sale dal 17,7% al 30,7%
Quindi, l’intervento di endometriosi di grado I e II frutta una probabilità totale del 30% in 9 mesi di rimanere incinta. Un singolo tentativo di fecondazione in vitro ha una percentuale di successo simile, ma un costo maggiore. Per endometriosi di grado III e IV non ci sono studi che dimostrino l’efficacia della chirurgia sull’infertilità.
trattare l’infertilità dell’endometriosi con la riproduzione assistita
La riproduzione assistita parte dalla terapia ormonale, poi prepara i gameti, per bypassare gli ostacoli fisici causati dall’endometriosi. La fecondazione può avvenire in vivo o in vitro.
La riproduzione assistita in vivo più comune è l’inseminazione intrauterina. Prima si stimola il follicolo con la terapia ormonale, poi si deposita il seme nell’utero o nelle tube. Questa tecnica di solito non viene proposta a donne con endometriosi allo stadio III e IV. I probabili danni fisici alle tube non consentirebbero il buon esito della procedura. Comunque, le percentuali di successo sono basse anche per endometriosi allo stadio I e II.
La fecondazione in vitro trasferisce nell’utero uno o più embrioni (oociti fecondati in laboratorio). É la scelta più promettente per donne con endometriosi di grado I e II. La probabilità di gravidanza è simile ai casi di infertilità non associata a endometriosi. Donne con endometriosi di grado III e IV, invece, avranno più difficoltà.
incinta nonostante l’endometriosi: gravidanza sicura?
In molti casi, si può bypassare l’infertilità e iniziare una gravidanza, nonostante l’endometriosi. Problemi finiti? Ni. Le donne con endometriosi presentano un rischio statisticamente più alto di problematiche. Parto prematuro, aborto, placenta previa, neonati piccoli per l’età gestazionale e parto cesareo.
Secondo uno studio del 2016 l’endometriosi predispone a un rischio maggiore di problemi durante la gravidanza: sia entro le prime 24 settimane (aborto spontaneo o indotto, gravidanza extrauterina), sia dopo (placenta previa, emorragie antepartum e postpartum, parto cesareo, parto strumentale, parto prematuro).
É importante che la futura mamma sia a conoscenza di queste dinamiche per non sottovalutare eventuali sanguinamenti o dolori. Rivolgersi immediatamente al medico in questi casi è la scelta migliore.
è vero che se resto incinta mi passa l’endometriosi?
Viene spesso consigliato a donne con endometriosi di iniziare una gravidanza per ridurre i sintomi e fermare la progressione della malattia. Si tratta però di una leggenda metropolitana, non supportata da prove scientifiche. Rimanere incinta non sempre migliora i sintomi dell’endometriosi, è invece frequente che l’endometriosi influisca negativamente sulla gravidanza.
Uno studio del 2018 ha analizzato le pubblicazioni mediche dal 1966 al 2017 in lingua inglese, francese e tedesca alla ricerca di effetti positivi della gravidanza sull’endometriosi. Risulta come sempre che l’endometriosi varia da donna a donna, e non esiste alcuna prova che la gravidanza riduca le lesioni. La malattia può mettersi in pausa durante la gravidanza (perché prevale l’ormone estriolo rispetto all’estradiolo), poi tornare a manifestarsi dopo il parto.
endometriosi e allattamento
Secondo uno studio del 2017, allattare diminuisce il rischio di sviluppare l’endometriosi. E quanto più a lungo dura l’allattamento, tanto più il rischio di endometriosi diminuisce:
- se l’allattamento (esclusivo + svezzamento) dura meno di 1 mese della vita di una donna: incidenza endometriosi 0,45%
- se l’allattamento (esclusivo + svezzamento) dura 36 mesi o più della vita di una donna: incidenza endometriosi 0,18%
- ogni tre mesi in più di allattamento esclusivo fruttano una diminuzione del rischio pari al 14%
- ogni tre mesi in più di svezzamento fruttano una diminuzione del rischio pari al 8%
Donne che in tutta la loro vita hanno allattato per 36 mesi o più, hanno un rischio ridotto del 40% di sviluppare l’endometriosi. Non è poi un fenomeno così strano, visto che allattare al seno dopo il parto fa tardare il ritorno del ciclo anche di parecchi mesi:
- amenorrea* postpartum con allattamento esclusivo: 57%
- amenorrea* postpartum con svezzamento: 34%
* assenza di flusso mestruale